La Stala

di Contrada Frizzi di sopra 

La stalla era il luogo in cui si mettevano gli animali a svernare. Ve n'era una per contrada. Per non dire una per famiglia.
La stalla più grande poteva ospitare anche le bestie di più parenti e dei vicini.

Di solito si trattava di un posto piccolo e augusto, vicino alla casa e con sopra un capiente fienile.
Dentro c'erano vacche, vitelli, pecore e capre, in un angolino dei conigli e sparse tutt'attorno delle chiocce con i rispettivi pulcini; chi era più abbiente aveva pure un cavallo e qualcuno un toro.
Sulle pareti erano appesi attrezzi di lavoro: forche, rastrelli, falci. E gli strumenti per la mungitura. Quando si entrava durante le giornate invernali si sentiva un dolce tepore, che riscaldata corpo ed anima. Gli uomini dovevano lavorare duramente per poter far sì che gli animali stessero in salute; occorreva mungere, dare fieno e foraggio, pulire il letame. Tuttavia le bestie venivano cullare come dei figli anche perché erano fonte di sussistenza e dal loro benessere derivava quello della famiglia.
Alla sera la stalla si trasformava in un salotto per fare filò. Gli animali riscaldavano l'ambiente, gli uomini facevano piccole riparazioni, le donne lavoravano a maglia, i bambini giocavano:tutti potevano chiacchierare e trascorrere un po' di tempo in compagnia.
La stalla era, dunque, sede di scambio, di condivisione e di convivialità, dove regnava l'amore, la fratellanza e l'amicizia pura. Nessuno rimaneva escluso e la contrada si trasformava in una grande famiglia.
Era anche il luogo di nascita di nuovi amori: proprio in stala, durante il filò, i ragazzi potevano avvicinarsi alla loro amata e scambiarle qualche parola o qualche sguardo.
Il nostro nonno Angelo Frizzo ZALICA ci raccontava che il momento del "filò in stala" era il più bello della giornata: ci si riposava in compagnia!
I più anziani raccontavano storie di anni passati, i più giovani si innamoravano, i bambini giocavano, gli uomini si occupavano di affari, le donne potevano "sbetegare".
Insomma, la stalla era il fulcro della contrada: sede di lavoro duro e umile, ma anche di emozioni e valori forti e genuini.

Ringraziamenti

Ringraziamo sentitamente tutti i capicarro della XXI edizione e quanti hanno contribuito all’aggiornamento del sito con invio di foto e testi ricchi di notizie storiche, curiosità e testimonianze derivanti dalla tradizione recoarese. Un ringraziamento speciale agli alunni dell’Istituto Comprensivo “Floriani” (Scuola Secondaria di 1° grado) di Recoaro Terme, coordinati dalla prof.ssa Manuela Santagiuliana, che hanno collaborato attivamente e con entusiasmo alla realizzazione della sezione dedicata alle Contrade di Recoaro, con testi e foto personali.

Ringraziamenti e Riferimenti bibliografici

Contattaci e chiedici maggiori informazioni

Inserisci il tuo nome e cognome.
Inserisci il tuo indirizzo email o un numero telefonico per essere contattato
Input non valido
Valore non valido

Chiamata di Marzo XXI edizione 2018

Foto di Davide Massignani, vincitore del 1° premio del 3° Memorial Massimo Sala 2019 "Borghi e Folklore d'Italia" di Godiasco Salice Terme (PV)

Seguici su Instagram @chiamatadimarzo