Le bambole de pessa
di Via Griffani
Se te vansi na peseta, della lana o na straseta,
con poco tempo e pasiensa daghe na cusidina,
con ago e filo e precisione daghe na cisida.
Così te fè par la to toseta, de pèssa na bamboleta,
così te fè par la to toseta, de pèssa na bamboleta.
Molte sono le storie che nel tempo si sono intrecciate per cercare di dare una spiegazione sull’origine della bambola di pezza, ma tutte sono prive di certezza. Sicuramente a realizzarle, saranno state per prime le mamme, per far felici le loro bambine, usando stoffe e stracci, rigorosamente a mano, con gesti antichi e pazienti.
Ritrovare in un vecchio baule, una bambola ammaccata dal tempo e col vestito logoro, pronunciare il suo nome, è come proiettarsi in quel passato remoto; prendendola in braccio, come una volta, significa improvvisamente ridarle un soffio di vita e... ricominciare, nonostante l’età adulta, a danzare con lei correndo a piedi scalzi sugli innocenti prati dell’infanzia da cui non si avrebbe mai voluto allontanarsi.
Gina e Marilena