La Chiamata di Marzo è storia di gente di montagna
Eccolo il giorno dopo. Il giorno dopo la Chiamata di Marzo.
Il giorno in cui tutto torna alla normalità e l'euforia lascia spazio alla malinconia.
Nelle contrade tutti i carri tornano nelle loro "cucce", quasi come andassero in letargo. Nell'aria c'è quasi un velo di tristezza.
Il pensiero del giorno prima però è sempre lì presente. Il ricordo di una giornata che, qualsiasi siano le situazioni meteorologiche, porta sempre grandi emozioni.
Sì, perché la Chiamata di Marzo è una cosa che forse a parole non si può spiegare.
La Chiamata di Marzo è festa, è condivisione, è l'ansia dei preparativi, è vedere nelle contrade i propri carri prendere vita, è il "non posso, quel giorno ho la Chiamata", è quella cosa che quando ad un recoarese chiedono "è bella da vedere?" il recoarese risponde "non lo so, non l'ho mai vista, l'ho sempre fatta", è un'attesa lunga due anni, è fierezza, è orgoglio, è trovarsi mesi prima per organizzare e sapere già che ogni incontro sarà una festa, è finirne una e pensare già alla prossima, semplicemente è la nostra festa.
Quella festa che unisce tutti, che tutti non vedono l'ora arrivi.
Quella giornata di festa che sembra duri soltanto cinque minuti rispetto a tutto il tempo che l'aspettiamo: non te ne rendi nemmeno conto, un battito di ciglia e tutto è già finito.
Il giorno dopo ti svegli e quasi ti scende la lacrimuccia, torni in centro e vedi le strade "segnate" dalla grande festa del giorno prima, i piedi quasi non li muovi da quanto fanno male ma la Chiamata di Marzo è anche questo.
È unione, è la soddisfazione di aver fatto divertire e essersi divertiti perché poi il freddo passa, il male ai piedi lo sopporti, anzi, ci balli pure sopra perché quel male non lo vuoi proprio sentire. È quella sensazione di stanchezza infinita ma che ti rende dannatamente felice.
È quell'emozione di sentire tutti insieme cantare "fora febraro che marso xè qua"! E se sei un recoarese ti viene semplicemente il pel d'oca dall'emozione.
Perché la Chiamata di Marzo è una cosa troppo importante, la Chiamata di Marzo è storia di gente di montagna.
Fiera di essere recoarese!
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Morgana Faccio